Quando si parla di emisfero destro e sinistro, generalmente si fa riferimento ad una parte più creativa ed una più razionale del nostro cervello. In realtà è una semplificazione: il nostro cervello è più complesso di così. Ma le semplificazioni aiutano a comprendere e a spiegare le diverse funzioni e i diversi processi mentali.
Gli scienziati ritengono che abbiamo due modalità di elaborazione delle informazioni, e di comunicazione.
La modalità destra elabora le informazioni non verbali: emozionali, sociali, spaziali. E ci permette di comunicare in modo non verbale. L’emisfero destro è quindi quello legato alle emozioni e alle motivazioni. È quello che ci permette di comprendere la nostra vita interiore, il nostro mondo interiore: sono i pensieri sotto forma di immagini o sensazioni, i ricordi, le informazioni sui nostri stati d’animo, il significato che diamo alla nostra vita.
La modalità sinistra elabora le informazioni verbali, privilegiando la logica e il linguaggio, e stabilendo relazioni di causa ed effetto. La realtà è vista in termini di giusto o sbagliato, dove non c’è posto per le sfumature o le contraddizioni. Il pensiero sinistro si manifesta in parole, cerca soluzioni sbrigative al problema, senza considerarlo nella sua interezza e nella sua complessità.
Nei primi due anni di vita il bambino comunica e comprende attraverso l’emisfero destro. Infatti non parla, non esprime a parole bisogni, desideri, emozioni, ma li trasmette comunque. E più l’adulto sa usare il proprio emisfero destro, più riesce a comprenderlo e a comunicare con lui.
Anche in età prescolare c’è una predominanza dell’emisfero destro nel comunicare e nell’elaborare le informazioni, perché il corpo calloso (la struttura che unisce i due emisferi) è ancora immaturo; pertanto il bambino non riesce a tradurre in parole le proprie sensazioni, o emozioni. Questo è il motivo per cui un bambino può esprimere forte agitazione o nervosismo. E mettersi a fare lunghi discorsi, o rispondere con ulteriore nervosismo, non è il modo migliore per aiutarlo. È più utile rivolgersi a lui in modo non verbale, e offrirgli conforto.
Nel periodo scolare si assiste a un forte indirizzamento all’utilizzo dell’emisfero sinistro, a scapito di quello destro. Ma questo non è positivo: privilegiare logica e linguaggio rende difficile alla parte emotiva conservare un proprio spazio e una propria modalità di espressione. Inoltre, distogliere una mente in formazione, come è quella del bambino, dalle attività proprie dell’emisfero destro, può significare ridurne le capacità e lo sviluppo. Ciò avrà un effetto sulle sue competenze emotive e relazionali.
“Trovare modi per incoraggiare le funzioni dell’emisfero destro dei vostri bambini, e l’integrazione di tali funzioni con quelle a cui è principalmente deputato l’emisfero sinistro, può avere un’importanza cruciale per aiutare i vostri figli a sviluppare un senso di equilibrio e benessere” D. J. Siegel


Lascia un commento